Autorità

di Giorgio Fedel 

Un appunto etimologico (e storico-semantico)

Dilucidazioni preliminari

The Vocabulary of Politics (1953), di T.D. Weldon], dove è ben presente la distinzione tra autorità e potere, nonché la messa in guardia dal farne un uso sinonimico.

Autorità politica e cultura politica: il caso italiano Risorgimento e prefascismo

La filosofia dell’autorità (1920), Rensi propone una visione improntata a uno scetticismo integrale in urto con l’idealismo di Croce e Gentile e con ogni sistema di filosofia razionalistica. Per Rensi la tesi − che la vita degli uomini possa essere catturata dalle categorie della ragione, le quali danno omogeneità al mondo – è un castello di carta che crolla perché non regge la prova della realtà. Questa include non la Ragione, ma tante ragioni in opposizione e inconciliabili. Di conseguenza, il corso della vita umana, nello Stato, nella legge, nella società, nei rapporti tra gli Stati, non ha alcun fondamento razionale, bensì è plasmato da una forza impositoria, non meglio definita «essenza del mero imperio e dell’irrazionalità» «fatto di mera potenza», che Rensi chiama «autorità». Illustra bene questa visione lo svuotamento che Rensi fa della dottrina classica della democrazia e del parlamentarismo liberale, giudicati «falsa apparenza». Fittizia la «volontà generale» che pone una unanimità inesistente, fittizio il «bene comune» che è l’oggetto naturale della volontà generale, un «accordo razionalmente consentito» che non esiste. La stessa discussione in Parlamento è inutile, giacché è impossibile la persuadibilità tra le parti in contrasto, anzi la discussione intensifica il conflitto. Di conseguenza, permanendo il disaccordo, di necessità una maggioranza, tramite il voto (successivo alla discussione), impone a tutti la propria decisione, originando un fenomeno di autorità che allude alla sopraffazione fisica, pur non essendolo («forza, presunzione di forza, simbolo di forza»).

Fascismo

Regime repubblicano

Bibliografia

The Vocabulary of Politics, Penguin Books, Melbourne, London, Baltimore 1953.